Nel millenario cammino dell’essere umano sulla terra un momento certamente significativo fu quello del passaggio dalla posizione prona a quella eretta. Le mani allora abbandonarono il contatto con il terreno attiguo al proprio corpo per protendersi verso oggetti e corpi altri.
Probabilmente non fu un’operazione indolore quella di uscire dalla calda tana della propria ombra. Ma fu proprio allora che la mente umana concepì l’idea del futuro e il cuore alzò in volo la ricerca della libertà e il sentimento della speranza.
Oggi, dopo tante epoche di conquiste, speranze e delusioni abbiamo nuovamente un estremo bisogno di alzare gli occhi dalla palude del presente per guardare davanti a noi, lontano.
Sentiamo perciò tutti, davvero, che il nostro è un tempo assetato di speranze.
Perché quando la notte è ancora fonda solo la speranza ci fa intuire la luce del giorno.
Ma la speranza non ha ali se non si solleva dall’amarezza delle sconfitte e dal dolore delle delusioni. È anche per questo che la narrazione di questo libro è una piccola, modesta ricerca di speranza.
La speranza che perfino nelle presenti degradazioni ,attraverso la sommessa solidarietà di tanti semplici uomini, si potrà passare dall’oscurità attuale al mattino di una storia più dignitosamente umana.