Le schegge arrivano di colpo, le senti subito. Pungono, spingono e penetrano sempre più in dentro fino a sfondare l’animo. Poi bruciano, si contorcono, scalpitano per uscire in schizzi d’inchiostro. Si trovano in corridoi di pensieri, nei piani alternati dei vuoti, in scomode sedute su punti di domanda, nei recessi dell’anima, dietro ai riflessi degli specchi, in bolle di sapone, oltre muri immaginari, nell’infuriarsi di tempeste di tormenti e nel labirinto della mente. Sono i frammenti (grezzi e taglienti nelle loro cuspidi o bicuspidi cangianti, a volte con le punte smusse, raramente piccoli diamanti splendenti…) di un minatore che percorre la miniera più dura: l’anima in cui scende a cercare se stesso. È un viaggio fuori dal branco, mentre il mondo attorno “implacabile” incalza e divora pomeriggi, giorni, mesi, anni e vite. Questo è l’inizio di un viaggio nei silenzi di un ragazzo che sta diventando un uomo.