Il “fuorigioco” è sinonimo di regole e il gioco del calcio può essere inteso come una metafora della vita: l'esaltazione per la vittoria, l'amarezza per la sconfitta, la rabbia per gli errori, l'esultanza per il goal, la capacità di sacrificarsi, la gioia di superare le difficoltà.
Il sistema di potere ha costruito, nei secoli, regole, schemi, gabbie, dentro cui i nostri corpi e le nostre anime sono imprigionati, educati, costretti, ma qualcosa ha cominciato ad incrinarsi, a rompersi.
Quando non siamo più in grado o non si vuole più obbedire a vecchie regole bisogna trovare il modo di fuoriuscire, di rompere gli schemi. E ciò può avvenire sul piano dei sentimenti, delle passioni, o semplicemente sul terreno dei comportamenti sociali.
Questa raccolta di poesie è un potente invito a liberare i nostri cuori dalle vecchie incrostazioni di ipocrisia e perbenismo, ad ascoltare e ad ascoltarci senza paura, senza pregiudizi, senza falsi moralismi. La nostra anima come parte del mondo, la dimensione radicale dell'amore e della morte, il desiderio di libertà e di creatività. Essa contiene in particolare un messaggio per i giovani: c'è bisogno di un nuovo ribellismo umanitario, di un futuro da inventare, contando sulle proprie forze, senza timore. Fuori dalle gabbie. Fuori gioco. Giochiamo fuori. Inventiamo nuovi giochi.