Questa silloge, la terza in tre anni dopo Vento e Acqua e Metastasi dell’Abbandono, conclude un ciclo che definirei involontario.
Un ciclo prevede una presa di coscienza netta di cosa si andrà a fare in un determinato periodo, fissandosi obiettivi, ma anche passi intermedi.
Tutto questo in me non è avvenuto. Mi è soltanto scoppiata dentro, improvvisamente, la voglia di raccontarmi e raccontare al lettore chi io sono o presumo di essere.
In questo percorso sono andato via via riducendo all’essenziale, i miei pensieri, i miei stati d’animo, andando sempre più al nocciolo della questione e cioè all'essere, semplicemente, senza orpelli, senza fronzoli che ci cuciamo addosso lungo il percorso della nostra vita.
L’immagine di copertina ritrae mio padre e mia madre. Essi erano e dunque vivono nella mia mente così.
In una foto l’essenziale del loro amarsi.
Carlo Benincasa, nato a Ronciglione (Vt) nel 1968, agente di commercio nel settore alimentare.
Scrittore, commediografo, vincitore di diversi riconoscimenti con le sillogi “Vento e Acqua” e “Metastasi dell'abbandono” così come con il monologo teatrale” Se a qualcuno può interessare”, Menzione d’onore al Premio Letterario Internazionale Città di Martinsicuro.