«A lungo ho cercato la vera definizione di poeta, rendendomi conto che risulta superfluo definire l’ineffabile voglia di scrivere che un essere umano ha. Affascinato dai minuscoli simboli, che l’uomo è solito definire “lettere”, amo, al pari della mia stessa vita, ordinare consonanti e vocali su fogli immacolati, portando alla luce l’oblio».
L’autore
Michele Rubbo nasce a Benevento nel giugno di 29 anni fa. Conseguito il diploma di maturità come perito elettrotecnico, ben presto si rende conto della sua voglia di evadere dal tranquillo borgo sannita ove risiede. Decide, dunque, di far coincidere i suoi sogni con la sua professione. Vuole entrare a far parte della Polizia di Stato, ma, come ogni buon sogno che si rispetti, la strada risulta impervia. Si arruola volontariamente nell’Esercito Italiano e dopo sei lunghi anni il sogno sta per diventare realtà. Nel frattempo apprezza la professione che svolge, quella del soldato, che lo arricchisce dal punto di vista professionale e culturale, e spesso si trova a lavorare in località tanto diverse dalle sue origini, in zone rischiose come l’Afghanistan. Tra i suoi spostamenti, trova il tempo per scrivere versi.
Incoraggiato dalla fiducia che gli viene espressa dalla famiglia e dalla sua compagna, decide di rendere pubbliche le sue opere.