La realizzazione del mio lavoro è l’aver descritto in gran parte un luogo di vita, l’aver narrato il percorso di possibilità di un’esistenza, cogliendo col passare del tempo le trasformazioni del corpo, e l’evoluzione di parte del “frutto deserto”, che trova fecondazione, rivoluzione e successione alla realtà che aspetta di trovare. Momento di gioco interiore, nell’attesa di un cosmo che rinnova la vita, contendendo l’aspirazione finale di una riuscita dai territori, dell’aureo manto e di pietre che brillano nelle gole.
Finiranno, il vociare volante e l’alba di libertà, col far passare ai corpi l’evento realizzativo di una separazione funzionale, guardata mentre la creazione parla in tutte le sue fibre interiori.
La poesia rivive la separazione dialogativa e l’eccesso di trasformazione funzionale, rivista negli occhi di lei e nel territorio dell’immaginazione, a tratti possibile, di descrizioni di eterni cambiamenti e di volontà molto aggettivata al compiersi.
Federica Ribis