Questa silloge vuole essere un inno all’Amore, che viene celebrato, pertanto, nelle sue variegate forme, («Madre», «Macerie», «Figlio»), un inno a un sentimento atavico, che regge la vita dell'universo e che per manifestarsi in modo genuino ha bisogno che si abbattano le barriere dell’orgoglio, della presunzione e della diffidenza verso l’altro; un Amore che talora si ha il bisogno di risvegliare e di riscoprire, per non farlo invecchiare («Bolla di sapone», «Risveglio»).
Ascoltando, dunque, la voce della propria anima (i sussurri del cuore), l’autrice ha cercato di trasporla in versi, fondendo stati d’animo e «paesaggi naturali», tra il tenue e l’energico, mirando a risultati di grande forza espressiva e al contempo di una piacevole musicalità, in cui ha immaginato che agissero le brezze marine («Incontro»), le onde («Onda»), la nebbia («Novembre»), il vento di scirocco («Amore lontano»).
Ogni verso della raccolta rappresenta un invito al culto della poesia, forza creatrice di momenti che varcano i confini del tempo, ed ogni parola contempla un dialogo forte ed immediato, vivo ed attuale, semplice ed empatico con la propria anima, con l'intento di «cullare» il cuore del lettore.
Rosalia Messina ha 42 anni, si laurea in Lettere presso l’Università di Palermo nel 1997, è sposata, ha un bambino di 9 anni e vive a Valderice in provincia di Trapani.
Tra i suoi autori classici preferiti rientrano Pablo Neruda, G. D’Annunzio e G. Leopardi.
Ha partecipato al concorso letterario «Corus Cafè» 2012, promosso da «Terre Sommerse», arrivando prima finalista ed è presente con le sue poesie nelle antologie edite da Aletti «Tra un fiore colto e l'altro donato» e «Habere Artem».
Oltre alle poesie, scrive anche fiabe per bambini, filastrocche e racconti per ragazzi.