Dopo Viaggio nel mondo e nei sentimenti di un incallito emigrante e Solo Amore, per Nicola Guarino, architetto di Teora (Av), è la volta delle Mute parole. Quelle che sono state scritte in mancanza del tempo che non c’è più, quelle parole che non c’è ragione per dirle o raccontarle perché l’evidenza è abbagliante, scontata, inevitabile: il tempo scorre inesorabile.
Il professore Massimo Pasqualone così introduce la raccolta: «Sono parole scritte sul tramonto, questi nuovi versi di Nicola Guarino, quando i conti non tornano e le dita non bastano. Sono parole d’amore, quell’amore oggetto di meditate estroiettazioni nella scorsa raccolta e che ora tornano sul palcoscenico del bistrot vestito a festa,/ dove il travestimento/ conosce umori/ solo di cartapesta,/ sotto il cielo sereno e la tempesta.
La poesia di Guarino, in questa rinnovata raccolta, prosegue quell’itinerarium di figure e di parole, sempre alla ricerca del recondito messaggio insito nell'esistenza umana, perché il poeta, palombaro dello spirito, attinge dal serbatoio delle emozioni dove trova incastonate voci stancamente nascoste nell’animo mio e scava in profondità le pene di sentimenti sofferti, presenti nei labirinti impenetrabili della coscienza».