Rileggendo queste composizioni, ci si accorge con stupore che dall’una all’altra ricorre la parola «Nulla», mentre qua e là affiora talvolta una preghiera. Se in qualcuna si ritrovano endecasillabi, nelle altre restano versicoli smozzicati, parole e frasi che si piegano su sé stesse e tendono a fare a meno anche della punteggiatura.