Questo libro è un’opera inedita della poetica italiana, in quanto presenta per la prima volta uno stile del tutto nuovo.
Il Borghetto ha, infatti, la pretesa di affermarsi come nuovo modo di scrivere poesia.
Ogni tema è affrontato con il sostegno del cuore: dalle dieci verità sostenibili dall’uomo nella sua vita, all’amore in tutte le sue sfaccettature.
Il cuore sa bene cosa scrivere e ti lascia stupefatto nell’inventare quello che non esiste.
Con queste parole Vincenzo Di Tanno presenta i contenuti dell’opera ai lettori: «Definirei gabbia ciò che è imprigionato e non ciò che imprigiona, definisco certo e pensato il mio tempo, ma non il presente. Sebbene mi burli delle parole, le scrivo come sono da sole, povere e ingenue ed orlate da una parsimoniosa superficialità. Questa, che carica di genuino sfocia in un mare nero che con odore acre infonde frustrate sui visi di chi respira, di chi apre la bocca per assaporarlo. Calma regolata se pesa tranquillo il lesinare mentale, e sol serpentelli giacciono sulla sua pelle, se spira il levato ricordo che odora di sentimentale. O voi, che accarezzate i figli di un inchiostro che grida, siate come storni in voli d’autunno ma non rovinate nulla, non siate ingordi delle undici che il mio cuore sgrida. Lui, non le vincerà mai, inerme ammira gli oracoli che la gente culla, pulsando solo perché viva.
Io, uomo, vivo nel mio tempo ma non oso respirarci; mi fa paura il nuvolo di schiavi condannati a qualcosa ch’io non immagino, mi fa forte la bocca tutta tremante d’una donna».