La poesia è per sua natura essenziale. Come una fotografia esposta in una galleria d’arte, è opportuno che incroci lo sguardo del lettore-fruitore, che si scoprano le tracce comuni, le affinità delle sensazioni , delle esperienze di vita vissuta. In questo caso, il titolo stesso ci sposta su un piano in cui si presuppone che ci sia un tempo, e che questo tempo sia per la sua gran parte, passato. Siamo di fronte ad un album fotografico, in cui gli scatti, spesso in bianco e nero, sono le poesie, che evocano situazioni, risultati, emozioni, incontri, matrimoni, feste, colonne sonore, condite saltuariamente di nostalgia, accettata. Oltre alle fotografie, vengono collezionati acquarelli delicati, pennellate di umore e di amore. E qualche video, logorato come un Super8, ma pieno di movimento e di paesaggi, di incroci di sguardi, con una colonna sonora pop-rock.
Ed un pizzico di viaggio. Il viaggio è quello che spazia dal sud Italia abbandonato, al nord vichingo o bretone, normanno, ambienti forti ed estremi , per la poesia.
La vita, le emozioni, gli incontri, i maestri, la percezione del viaggio seguono il cammino esistenziale, si concentrano e non muoiono, ma, maturi, si rinnovano e trovano nuove ragioni d’essere e forza di esistere, nuovi punti di vista, rinascono con forza e ottimismo, concentrati in inquadrature meno effimere, perfette.
Evandro Costa