È sempre difficile per uno scrittore parlare del proprio libro, ma certamente posso affermare che I Paesaggi Immensi dell’Afflizione è stata l’opera che ho scritto con più piacere.
Sono poesie in forma di prosa che trattano vari temi; l’unico elemento che hanno in comune è la riflessione sull’uomo – del passato, del presente e del futuro – che, con tutta la sua nullità e anche con la sua forza, nella creazione totale, si avvia verso uno scopo finale.
Quello che ho scritto nel mio libro è una parte del cammino, con i suoi punti positivi e negativi, così come io l’ho percepito, e proverei grande soddisfazione se qualcuno mi confessasse di riconoscersi nelle mie parole. Ogni libro, infatti, è come un manoscritto in una bottiglia. Colui che lo ha lasciato viaggiare è in ansia, perché avverte un’inquietudine divampare in sé, e vuole comunicare con chiunque, per colmare un vuoto interiore, lasciando trapelare pensieri e sogni che esprimono la sua interiorità e le sue preoccupazioni, e trovando così un motivo di esistere.
Il desiderio di ogni scrittore, come anche il mio, è farvi viaggiare e, se riesco a farlo, allora senza dubbio merito il titolo di «poeta».
Themistoklis Katsaounis
Uno dei libri più maturi che io abbia letto in questo ultimo tempo. Un libro completamente esistenziale, alcune volte misterioso e molte volte caotico, però bellissimo come una passeggiata agostana lungo la spiaggia. Occorrono conoscenze profonde ma anche capacità di penetrare nel libro, per poter percepire il senso dei racconti brevi ma di inestimabile valore di Themistoklis Katsaounis. I racconti indicano gli orizzonti e le perplessità dello scrittore, in un’epoca in cui la maggioranza della gente non apre i propri orizzonti verso nuove strade.
Andreas Kounios, su Verità (giornale di Cipro)