Il poeta Federico Pipitone, docente di latino e greco e profondo conoscitore della cultura classica, riesce a catturare l’interesse e la curiosità del lettore e dell’ascoltatore del presente audiolibro con una satira in versi “della peste e degli annaspanti tentativi di porvi rimedio, che mancava allo stato dell’arte”. Il riferimento immediato è al Coronavirus, moderna peste che, a partire dal dicembre 2019, si è velocemente diffusa da Wuhan al resto del pianeta, flagellando l’intera umanità e rendendo l’uomo succube e fragile dinanzi ad un mostro arrogante ed invisibile. Improvvisamente e inaspettatamente, la nostra vita è cambiata e ci siamo trovati imprigionati nelle nostre case, mentre certezze ed abitudini consolidate vacillavano, lasciando il campo a paura, sospetto e diffidenza verso gli altri, potenziali untori. 
L’autore ha descritto, con sagacia, maestria e profondità critica, una realtà drammatica che ha colpito e messo in ginocchio l'Italia e il mondo intero, riuscendo a mettere in luce i punti nodali di un evento imprevedibile che segnerà indelebilmente il corso degli avvenimenti futuri. Le sue ottave rimate, caratterizzate da una notevole proprietà di linguaggio, da uno stile forbito e fluido e da un saggio utilizzo della metrica e del lessico, catturano l’attenzione del lettore, a cui Federico Pipitone rivolge il seguente invito: “Lettore vocale, cerca la musica delle parole, pausa gli stacchi di iati e segui la corsa d’enjambements e ponti fra strofe fino all’approdo che scioglie, massima delle massime giacché non sentenza da giudice ma dolore e fede, amore e volontà sublime che volta a volta include l’io converso.”