Non potrei vivere senza il mare: luogo archetipo, che rimanda alla nascita della vita sulla Terra, posto dell’incontro, dove sono comparse le grandi civiltà, come nel nostro Mediterraneo. Scenario di arrivi e partenze, gente che va e che viene, portando nuove lingue e nuove conoscenze.
Il mare è il mio secondo cielo, cui rivolgo lo sguardo in cerca di sogni, ha i colori della calma e della quiete e per sua natura fa da specchio, riflette le luci di ciò che ci circonda.
Vorrei far parte di questo miracolo della natura e ho scelto di dedicare una silloge poetica a questo gigante blu, perché è in pericolo, sta soffrendo, proprio come le nostre anime, in cerca di empatia, comprensione, luce e un po’ di coraggio.
Il suo respiro ci dona: le nuvole, la pioggia, la prima neve, i temporali, lo splendore del brillare del sole che si muove sulle crespature ondose..
Respira e riempie il nostro respiro, allargando le ali al cielo, alla terra e ai paesaggi più umani.
È un vero compagno di viaggi d’ogni tipo: da sempre aperto verso orizzonti nuovi, che invitano alla scoperta.
Vorrei far conoscere un mare pieno di: rumore, vita, passioni e tempeste, così come dovrebbe essere la nostra spinta vitale, in cerca di futuro, in preda alle onde e ai venti, in cerca di sponde, dove imparare cose nuove e diventare grandi fino alla vecchiaia.
Il mare siamo noi, specchi, che si riflettono l’uno nell’altro, scoprendo se stessi nell’incontro e nell’abbraccio, poiché tutti siamo porto e viaggio, per chi ci si siede accanto, anche solo per un breve tragitto. Finché ci sarà il mare, rimarrà la voglia di sperare, sarà viva l’idea della partenza, che è prima di tutto un itinerario di conoscenza. La magia della scoperta ci rende tutti simili a bambini di fronte alle prime meraviglie.
Non mi resta che dirvi: Buona Lettura, Buon viaggio.