La tenerezza di chi guarda il mondo cambiare cercando di resistere al tempo. La commozione di chi ha conquistato la pace in un tempo di guerra. Il Nostos che smuove la ricerca di parole per lasciare un libro-testamento alle persone amate. Tutto è malinconia che sa rivestirsi di occasione di vita. Ogni dolore, ogni gioia, ogni strappo di cielo è nuovo albero da piantare.
Tratto dalla prefazione di Cosimo Damiano Damato
Antonio Di Legge Nato a Pescina in provincia dell'Aquila, è sposato e ha due figli e due nipotini. Scrive poesie e qualche saggio breve, ma ama anche dipingere, ha partecipato a molte mostre in Italia e all'estero, ha donato quadri di carattere sacro a diverse chiese, ama la musica e suona la batteria e la fisarmonica. Ha iniziato a scrivere poesie durante una malattia che lo ha visto impotente anche nelle cose più elementari del vivere. Però, già da giovanissimo, per gioco con i compagni soleva improvvisare sonetti e canzoncine sfottò con essi che accettavano di esservi sottoposti poiché non risparmiava nemmeno sé stesso a essere oggetto delle sue scherzose canzonature scritte in rima. La sua innata vena si è poi manifestata in quel momento difficile e si è confermata sempre preponderante qualora l'ispirazione arrivava improvvisa. Non doveva e non poteva esserci nulla che lo distraesse quando si concentrava nel portar a termine un componimento. Vuoi per il momento particolare, vuoi per la disposizione al positivo, le poesie dalla tristezza sfociano sempre nella speranza mai persa anche in quel periodo buio.