Raccontare della primavera è versare fiumi di inchiostro. La primavera è il simbolo per antonomasia della vita, proprio per lo sbocciare di fiori in campi, aiuole, alberi. Fiori che sono promessa di frutti per la Terra. La meravigliosa ciclicità della vita, che segna il trascorrere del tempo, si esprime ad ampio respiro in questa stagione e ci ricorda come, senza questi doni spontanei della natura, non potremmo esistere.
Giuseppina Cuddé, nata a Ginevra (Svizzera) il 6 agosto 1964. Laurea in Lingue e letterature straniere moderne Università di Catania, specializzazione in Pedagogia Sociale presso Centro Regionale di Documentazione Pedagogica Accademia di Grenoble (FR), associata alla Société culturelle Dante Alighieri di Lyon (FR), docente in Lingua e letteratura francese presso i Licei Antoine de Saint-Éxupéry, Diderot e Albert Camus di Lyon (FR). Dacché in Italia, insegnante di Lingua Francese presso Istituto Professionale di Stato per l'Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera di Mineo (CT). Inserita nella Enciclopedia dei Poeti italiani Contemporanei (2018), ha pubblicato Ballata alla vita con la Book-Sprint Edizioni (2018), Nei miei sogni, soavi canti antichi (2018), Le ali del cuore (2019), Io, anima perlata (2020), Il vento delle mie chimere (2020), Anima errante nell'infinito (2021) con la Aletti Edizioni e aderito a concorsi quali Concorso Il Tiburtino (2019), Concorso Internazionale Salvatore Quasimodo (2019), Concorso Verrà il mattino e avrà il tuo verso (2019/2020), Concorso Il Federiciano (2020/2021), Concorso Dostoevskij IIª edizione, a progetti Alessandro Quasimodo legge Giuseppina Cuddé (2019 e 2020), Hafez Haidar legge Giuseppina Cuddé (2020), nonché partecipato ad alcune Masterclass di scrittura poetica tenute dai Maestri Giuseppe Aletti, Giulio Mogol, Alessandro Quasimodo, Francesco Gazzè, Giuseppe Anastasi e conseguito riconoscimenti di merito a poeta.