Con le immagini della nebbia che tutto avvolge e impedisce di scorgere oggetti e luoghi si apre il racconto di Emanuela Calura. La descrizione dimostra che questo fenomeno atmosferico, assai diffuso nelle zone del ferrarese, ci permette di spaziare con il pensiero, di fantasticare, creando una dimensione onirica che ci fa evadere dalla realtà. [...] Prendendo spunto da una visuale che nasconde contorni e connotati precisi, sei amici si ritrovano, dopo tanti anni, ad organizzare una gita in barca da Pontelagoscuro al Pontino. La nebbia diviene metafora di vita perché suscita il desiderio di superare una condizione contingente per incentivare il pensiero, la memoria rievocando un passato che li accomuna. (Alessandro Quasimodo)
In this short story by Emanuela Calura fog seems to be everywhere wrapping people, objects and places, changing perspectives on life as well as people’s line of sight. In spite of this cloaking fog so typical of Ferrara’s plain suburbs, people learn how to look beyond and concoct a life so far away from the experiences they go through in their town. [...] Starting from this need to go beyond, six friends meet after many years and plan to go from Pontelagoscuro to Il Pontino by boat. Fog is much more than a symbol, it is an everchanging condition which stimulates the need for a change, it is thought-provoking and it helps their memory to go back to the childhood they had spent together in those places. (Alessandro Quasimodo)