"La raccolta di Paola Grazioli mette in rilievo lo stretto legame tra itinerario in senso letterale e simbolico. I quesiti sullo scopo del nostro viaggio non implicano una risposta, inoltre situazioni drammatiche, come i conflitti bellici, le ingiustizie sociali e le infiltrazioni mafiose caratterizzano la nostra epoca.
L’autrice, con tratti decisi, denuncia quello che accade quotidianamente: “Sei/ nell’urlo/ straziante/ di sirene,/ nella deflagrazione,/ nei corpi/ dilaniati/ dall’altrui/ vendetta…” (Mors)."
tratto dalla prefazione di Alessandro Quasimodo
Paola Grazioli, nata a Lecce nel 1949, vive a Bergamo. Laureatasi all'Università Cattolica di Milano, ha insegnato lettere nella scuola secondaria di 2° cercando di spiegare le discipline umanistiche con metodologie innovative. Ha divulgato queste esperienze anche in percorsi di e-learning per l'Università di Bergamo. Ha prediletto le arti e le scienze in tutte le loro sfaccettature, spinta da curiosità e ricerca dei perché, dei come e dei quando. Ha grande passione per il teatro. Nella scrittura ha sempre trovato il suo alter ego ma ha sempre evitato di pubblicare per riservatezza. Avendo considerato, svuotandola da eventuale ironia, l'affermazione del dottor Vittorino Andreoli che “la vecchiaia è il capitolo migliore della vita”, ha deciso di pubblicare per la prima volta una silloge. Questa, “Appunti di viaggio”.