Gianna nasceva ogni 300 anni, con sembianze diverse, ma era sempre la stessa. L'ultima volta che nacque, nessuno se ne accorse finché non riempì del suo corpo l'ultimo centimetro quadrato del vestito. Aveva per occhi due frammenti di cielo e i capelli d'oro che quando si scioglievano al vento, sprigionavano una soave armonia d'amore. Ben presto si circondò di uomini perché aveva un sogno: stringerli tutti in un abbraccio e fonderli in uno solo, che sarebbe stato il suo uomo. Aveva la bellezza sublime di una celicola e il suo bacio trasmetteva un inguaribile mal d'amore. Un giorno la mammana, che aveva fatto nascere tutti i bambini della zona, le fece una divinazione che la turbò: non avrebbe sposato un principe come lei credeva, ma un taglialegna. E lo vide apparire tra le querce e i castagni secolari e scendere verso la fonte dov'ella attingeva acqua. Era bello come un dio dei boschi e profumava di muschio e d'amore…
Colombo Cafarotti
Nato a Velletri, nei Castelli Romani, dove l'uva è sempre matura e il sole sempre fermo a mezzo cielo. Ai piedi dell'Artemisio nei cui boschi, il giorno, puoi ancora incontrare qualche gnomo, qualche vecchia fata o qualche dea volsca, e dove la notte si riuniscono le anime dei morti per raccontare le buffe storie della loro vita.