In questi racconti ogni personaggio ha il suo impero profondo di sentimenti con i quali è sostanzialmente solo. Il senso di solitudine in alcuni porta al cercare la condivisione e l'amore pur con le difficoltà proprie dell'animo umano. La narrazione è ricca di flashback, descrizioni di paesaggi e atmosfere naturali, ora calmi ora ostili, che evocano metaforicamente gli stati dell'animo umano come se fossero un tutt'uno con l'ambiente circostante che ne riflette ambiguità e pulsioni opposte in una continua lotta tra il bene e il male. Il filo narrativo conduce ad una riflessione sulla modernità e sul senso di inadeguatezza ed evanescenza di certezze e confini. Il conflitto con sé stessi, l'ingiustizia vissuta a livello personale inducono infine il pensiero intimo, dopo un lungo percorso a ritroso nei ricordi più antichi e di cui spesso si era perso il sapore, alla ricerca, a volte vana, di un cammino vero e nuovo che costituisce il significato profondo della vita.
L'Autrice, Alessandra Giannetti, vive a Napoli, dove lavora come avvocato e magistrato onorario. Nel 2008 ha pubblicato un saggio di storia italiana: “Patentati ecclesiastici. Storia del diritto del regno di Napoli nel 1700”, che ebbe una discreta diffusione. Successivamente, ha ricevuto varie menzioni poetiche, ha partecipato a progetti di poesia contemporanea e ad una master class di scrittura tenuta dall'editore poeta Giuseppe Aletti. Nel 2021 una sua raccolta di poesie dal titolo “Futuro passato” è stata pubblicata nell'antologia “Poeti del nuovo millennio a confronto” della casa editrice Aletti. Due dei racconti che fanno parte di questa raccolta, sono stati tradotti in georgiano, con la prefazione del poeta, regista e sceneggiatore Cosimo Damiano D'amato, e in arabo, con la prefazione di Hafez Haidar, docente, scrittore e traduttore libanese, naturalizzato italiano (pubblicati in formato elettronico e-Book).