«Ha molta importanza, nella raccolta di Lidia Dragone, il tema della fugacità della vita, comune a tutti gli essere umani. [...] L’inesorabile corsa del tempo che non accetta pause o interruzioni [...] la meta della nostra vita è terminare un cammino per sempre, senza speranza di poter rinascere, a differenza delle stagioni che riprendono continuamente un ciclo. A questo punto sorge il desiderio di cambiare direzione [...] l’unico modo per reagire ad una realtà tragica è quello di costruire, con la nostra mente, alternative ai drammi quotidiani e di non sopprimere la dimensione onirica dentro di noi. [...] Solo la poesia ci salva dal grigiore che pervade anche i nostri più riposti pensieri.»
Tratto dalla prefazione di Alessandro Quasimodo
Lidia Dragone, venticinquenne veneziana, scrive poesie da quando era alle elementari e ha ricevuto numerosi premi nei concorsi letterari ai quali ha partecipato fin dall'adolescenza. Al contempo non ha mai smesso di coltivare la sua passione per la danza e la recitazione, sia in Italia che all'estero.