La silloge si struttura in varie “stanze“: amore, natura, nostalgia, male di vivere, strategie di ripresa, incontri. Prevale l'amore, non solo quale sentimento nei confronti di qualcuno, ma come colore dello sguardo, tono di voce, sostanza del sentire e del dire i transiti dell'essere e la ricerca di senso. C'è di più nella realtà, sempre sottinteso, catturabile a tratti - tramite analogie, assonanze, metafore, ritmi - nelle continue, infinite vibrazioni dell'energia di cui siamo fatti. In sintesi, la raccolta è esercizio di colloquio ininterrotto di un sé con un sé più oscuro e misterioso.