«Il mondo e i poeti marciano appaiati senza quasi mai sfiorarsi, gli uni indifferenti agli altri: le guerre, i conflitti, le crisi economiche, il gioco della rimozione del nostro essere finiti e a scadenza, la politica autoreferenziale e scissa dagli effettivi bisogni delle persone; i poeti d'altro canto, distaccati da queste logiche di prevaricazione, seguitano ininterrottamente a cercare il senso profondo del nostro discorrere, di incastonare la nostra esistenza come individualità unica, ma simultaneamente alimentando la consapevolezza che siamo anche una parte del tutto. Essere unici e, contemporaneamente, una parte del tutto è il fragile equilibrio su cui distende le parole un poeta contemporaneo.» Tratto dalla prefazione di Giuseppe Aletti