Quante volte, in un pomeriggio svogliato, ho chiesto a un ignaro cassetto di darmi improbabili risposte o, almeno, di restituirmi le domande che non so più pormi. Ed ecco riapparire attimi riposti, oggetti dimenticati e frammenti delle tante esistenze che avrei voluto vivere e che non hanno avuto un seguito. Un tentativo senza foga di ricomporre un quadro che dia unità allo specchio rotto, che ripari le fratture e curi qualche ferita.
Giò Piccolo vive e lavora a Modena. Si occupa di didattica e musica dedicando molto del suo tempo ai libri e a scrivere. Da sempre sensibile al fascino delle parole e delle note e alle connessioni tra questi due mondi, prova a rintracciarne elementi ritmici comuni in un viaggio nella scrittura che spesso, sottraendo forma, riesce ad aggiungere senso.
Con la prefazione di Alessandro Quasimodo